Alimentazione sostenibile: si può fare!

Oggi giorno, seguire un’alimentazione sostenibile è il primo passo per garantire al Pianeta il benessere che merita. Una scelta consapevole, che riguarda il nostro modo di stare al mondo, e che parte da quello che portiamo in tavola. Le nostre attuali abitudini di consumo alimentare hanno infatti gravemente danneggiato il clima e i nostri ecosistemi. E se è vero che siamo quello che mangiamo, è necessario un cambio di rotta.

Il primo passo per operare un cambiamento a livello globale richiede di rendere più sostenibile l’attuale sistema produttivo alimentare. Una risposta efficiente in tal senso è sicuramente data dall’implementazione della produzione di alimenti di origine vegetale. Infatti, per ripristinare la salute umana e quella della nostra Terra, abbiamo bisogno di una combinazione di importanti cambiamenti nella dieta (una maggiore proporzione di alimenti di origine vegetale per l’appunto), con un miglioramento della produzione alimentare attraverso un sistema agricolo tecnologicamente avanzato e una riduzione dello spreco alimentare lungo la catena che va dalla produzione al consumo. 

I prodotti provenienti da agricoltura sostenibile, al contrario di quelli da agricoltura classica, vengono coltivati con attenzione all’ambiente e ai cicli naturali di stagionalità: l’agricoltura sostenibile utilizza infatti molto spesso la tecnica di rotazione delle colture, che consiste nell’alternare la coltivazione di piante che migliorano la fertilità del terreno, arricchendolo di azoto, con piante che invece lo impoveriscono, sottraendo elementi nutritivi. In questo modo si migliora l’efficienza del terreno e riduce lo sfruttamento del suolo. Le risorse vengono dunque utilizzate in modo più efficiente; vengono limitate tutte le sostanze nocive per il suolo, come i pesticidi. Così anche il cibo che portiamo in tavola ne beneficia. 

Cos’è l’alimentazione sostenibile

Si parla sempre più spesso di alimentazione sostenibile, ovvero di sostenibilità in riferimento al cibo. Ma sappiamo cos’è la sostenibilità alimentare e l’importanza cruciale che il tema della biodiversità riveste per il futuro prossimo dell’ambiente e più in generale per il futuro dell’umanità? 

La definizione migliore di Alimentazione sostenibile arriva, ça va sans dire, dalla Food and Agriculture Organization-FAO (organizzazione delle Nazioni Unite). 

Un’alimentazione sostenibile è “un’alimentazione a ridotto impatto ambientale”, lontana dal modello attuale che produce milioni di tonnellate di gas serra per i trasporti su gomma ogni anno, oltre ad un consumo ingente di acqua, ossigeno, energia elettrica, additivi, pesticidi, OGM e farmaci. Senza contare i danni gravissimi e spesso irreparabili all’ambiente che questo modus operandi comporta.

Un’ alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo sano non solo a livello nutrizionale, ma anche con un basso impatto ambientale, un uso moderato di risorse idriche, basse emissioni di carbonio e azoto, attento alla biodiversità e all’ecosistema, ricco dunque di cibi locali e tradizionali, equo e accessibile a tutti. La domanda e l’offerta fortunatamente, stanno vertendo sempre più verso soluzioni a km 0, in grado di valorizzare il lavoro dell’agricoltore e le produzioni locali, riducendo così i costi logistici, di stoccaggio, trasporto e conservazione degli alimenti.

Alimentazione sostenibili e stili di vita quotidiani

L’alimentazione sostenibile non è dunque un concetto astratto, anzi ha tra i suoi pilastri una cosa molto concreta, che riguarda i nostri stili di vita quotidiani: ridurre lo spreco di cibo. Lo sapete che oltre un terzo del cibo prodotto, di cui l’80% sarebbe ancora consumabile, viene drammaticamente sprecato? Oltre allo spreco del cibo buttato, vengono sprecati anche l’acqua e la terra che sono necessari per la produzione. Tutti dati che sono in netto contrasto con l’obiettivo della riduzione dello spreco, che, tra l’altro, è nell’Agenda Onu 2030 con i 17 obiettivi per lo Sviluppo sostenibile. Perché se si riducono gli sprechi, ci sarà più cibo per tutti, tenendo conto che entro il 2050, la popolazione della terra avrà superato la quota dei nove miliardi di donne e uomini.

Alcuni consigli per un’alimentazione sostenibile

Alla luce di quanto detto e degli obiettivi futuri, vediamo insieme qualche suggerimento consapevole per uno stile alimentare sostenibile, partendo dal presupposto che – non lo abbiamo evidenziato prima – anche gli allevamenti del bestiame (e ittici per altri versi) hanno un drammatico impatto a livello ambientale, assorbendo circa il 40% della produzione agricola mondiale: soprattutto gli allevamenti intensivi minano la disponibilità di risorse idriche e inquinano con i fertilizzanti e gli antibiotici necessari per la produzione di mangimi.

  1. Mangia vegetale: meglio scegliere una dieta ricca di cereali, frutta/ verdura di stagione (andrebbero assunte 5 porzioni al giorno), legumi (talmente importanti che il 10 Febbraio la FAO li celebra con la giornata mondiale dei legumi) e ridurre il consumo di carne (soprattutto rossa), uova e latticini.
  2. Mangia sano e mangia vario: scegliere, diversificando, cibi salutari e nutrienti e ridurre al minimo gli alimenti eccessivamente trasformati che hanno impatti molto elevati per l’ambiente e per l’organismo. 
  3. Scegli prodotti bio che non fanno uso di input chimici.
  4. Compra locale, preferendo i piccoli produttori che riducono drasticamente la filiera: così si avrà una maggiore garanzia di freschezza oltre che la riduzione delle emissioni legate al trasporto. Questo vale anche per il pesce: meglio diversificare il consumo di prodotti ittici, prediligendo specie locali meno conosciute.
  5. Compra prodotti di stagione che hanno più gusto e sono più sostenibili perché la loro coltivazione non richiede l’utilizzo di energia per le serre.
  6. Acquista prodotti sfusi: per ridurre la plastica degli imballaggi, si possono comprare prodotti sfusi dai cereali alla pasta; oppure si dovrebbero prediligere prodotti confezionati in packaging sostenibili con plastica riciclata. 
  7. Riduci gli sprechi: torniamo a quanto detto sopra…l’ideale è fare la lista della spesa, comprare anche frutta e verdura dall’aspetto “brutto”, facendo attenzione alle etichette e alle scadenze, oltre a fare il punto della situazione del cibo in frigo ogni 3-4 giorni, congelando e riciclando gli avanzi.

Già in un altro articolo avevamo parlato di come eliminare lo spreco di cibo e dell’importanza di riciclare gli avanzi: abbiamo dato anche qualche ricetta per poter raggiungere questo obiettivo sostenibile (se vuoi rileggerlo vedi qui

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