Chi dorme non piglia pesci…

“Chi dorme non piglia pesci” è un antico proverbio che significa che senza impegno è impossibile ottenere qualcosa. É pur vero però che dormire è un bisogno primario per tutti noi.

Considerata una delle funzioni indispensabili dell’essere umano, il sonno, che tra l’altro è comune alla maggior parte delle specie animali, è essenziale per la sopravvivenza. La sua mancanza, o una cattiva qualità dello stesso, può incidere talmente pesantemente sulla nostra salute fisica e mentale al punto da essere incompatibile con la vita.

L’importanza del sonno si evidenzia anche sul piano evolutivo: assente nei pesci e negli anfibi, comincia a comparire nei rettili, mentre le fasi REM e non-REM fanno una timida comparsa negli uccelli, per strutturarsi definitivamente nei mammiferi (Jouvet M., 2000).

Una curiosità 💡: Il sonno, secondo la teoria evolutiva si sarebbe sviluppato in relazione al rapporto preda-predatori. Durante il sonno, se le prede attraggono meno l’attenzione dei predatori, sono anche più vulnerabili. Sapete qual è l’animale che presenta la quantità di sonno REM maggiore (circa 200 minuti)? É l’animale con il minor rischio ambientale: il gatto domestico.

L’importanza di una bella dormita e dei benefici del famoso sonno ristoratore, è così sentita che dal 2008 esiste la Giornata mondiale del sonno, celebrata il venerdì prima dell’equinozio di Primavera il 19 Marzo 2021. 

Quest’anno, particolare per molte ragioni, non da ultimo l’allarme sociale per le conseguenze sul sonno dei diversi aspetti della pandemia, l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) intende promuovere un evento unico, nel quale tutti i principali esperti italiani della Medicina del Sonno faranno una staffetta dalle 8.00 del mattino alle 20.00, presentando un quadro articolato delle conoscenze sui disturbi del sonno e sulla sua regolazione.

Chi fosse interessato può iscriversi on-line al sito  www.avenuemedia.eu/event/world-sleep-day-wsd.

Nell’attesa di questa maratona, se da un lato possiamo affermare, senza alcun dubbio, che il sonno ci “rigenera”, allo stesso tempo, ci si domanda perché questa funzione sia così necessaria.

Secondo alcuni ricercatori si dorme per permettere al cervello di smaltire le sostanze tossiche accumulate durante il giorno; altri sostengono che la funzione principale sia quella di fissare i ricordi, eliminando al tempo stesso tutto ciò che non è essenziale; altri ancora ritengono che il sonno serva a permettere al cervello di “ristrutturarsi” in maniera da rendere energeticamente più efficiente l’intricatissima rete di connessioni tra i neuroni. Quel che è certo è che il sonno svolge un ruolo fondamentale per la conservazione delle nostre funzioni cognitive, della nostra risposta immunologica, nella protezione cardiovascolare e nella riparazione dei tessuti.

E parlando di energia, è interessante sapere che anche mentre dormiamo consumiamo energia: molta di più durante la fase R.E.M., caratterizzata da movimenti oculari rapidi, occupa il 20-25% del sonno totale in cui avvengono l’80% dei sogni ed è considerata fondamentale per le funzioni cognitive, come la memoria e la capacità di concentrazione.

L’altra tipologia di sonno è quella NON-REM suddivisa in 4 fasi di durata variabile, meno profonda, che caratterizza le fasi iniziali di rilassamento,  in cui sono assenti i movimenti e il nostro dispendio energetico è minimo.

Dunque, chiarita l’evidenza che  tutti dormiamo, tanto che trascorriamo circa un terzo della nostra vita dormendo, è anche chiaro che non tutti hanno bisogno di cadere tra le braccia di Morfeo per lo stesso numero di ore. Infatti il tempo necessario varia a seconda del nostro stile e del ciclo di vita in cui ci troviamo: un neonato dorme fino a 17 ore al giorno, un bambino di 6 anni che va a scuola ne dorme da 9 ad 11; un adulto ne dorme in media da 7 a 9. Nella vecchiaia il bisogno di sonno non diminuisce ulteriormente,  ma essendo questo più leggero, spesso è interrotto da periodi di veglia. 
Oggi, nella società occidentale, un adulto su due non è in grado di regolare l’orologio veglia/sonno in modo puntuale, motivo per cui il deficit cronico di sonno è molto diffuso. Questo ha conseguenze non da poco sulla vitalità in generale, sulla capacità di comunicare, di decidere, di apprendere, e ha conseguenze decisive sulla qualità della nostra vita in generale.

Fermo restando che vi sono delle patologie legate al sonno che possono richiedere interventi mirati, come ad esempio la sindrome delle apnee notturne, il sonnambulismo o la sindrome delle gambe senza riposo fino al bruxismo (“digrignare” i denti durante il sonno), come possiamo aiutare il nostro corpo a recuperare un corretto ritmo naturale del sonno? 

Vi diamo qualche suggerimento 😉

  • Contare le pecore
  • Dormire in una stanza buia e silenziosa
  • Cercare la temperatura ideale della propria stanza, non si deve avere freddo, ma nemmeno caldo
  • Alzarsi quando non si riesce a dormire
  • Cercare di andare a letto sempre alla stessa ora
  • Evitare di fare sport nelle ore precedenti il momento di coricarsi
  • Limitare i riposini diurni
  • Evitare pasti serali troppo pesanti
  • Attenersi al cosiddetto tramonto digitale, per cui non vanno utilizzati dispositivi elettronici nelle due ore precedenti al sonno
  • Mettere in atto qualche rituale di rilassamento, anche bevendo una tisana.

Voi avete qualche “trucco” particolare? O suggerimenti? Scrivetecelo nei commenti!

Se non vi siete addormentati e siete arrivati a leggere fino a qui, vi informiamo che questa settimana il nostro sito www.purehomeideas.com necessita di andare in letargo ma nessuna paura! Solo per un paio di giorni! Stiamo facendo delle migliorie per velocizzare la leggibilità e fruibilità dei contenuti del nostro sito.

Grazie per la pazienza e a presto!

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